Consultazione sui principi e orientamenti della condivisione di dati tra imprese

Lo sai che puoi dire la tua alla Commissione europea? L'iniziativa europea “Mercato unico digitale” è  finalizzata  a  migliorare la disponibilità di dati nell'economia. Una maggiore disponibilità di dati potrebbe essere utile per le PMI, che in genere non dispongono di risorse sufficienti per raccoglierli direttamente. Allo stesso tempo, l'avvento di dispositivi "intelligenti" collegati a Internet (Internet delle cose) pone nuove sfide per la riservatezza commerciale, la concorrenza e l'attribuzione di un valore equo. La condivisione dei dati commerciali dovrebbe essere basata sulla libertà contrattuale, che ne costituisce la pietra angolare. Investi 5 minuti del tuo tempo, partecipa alla consultazione compilando  il questionario entro il 14 dicembre 2018 e fai sentita la tua voce in Europa!

 

L'iniziativa europea “Mercato unico digitale” è  finalizzata  a  migliorare la disponibilità di dati nell'economia: dati detenuti dal settore pubblico ("informazioni del settore pubblico"), dati derivanti dalla ricerca scientifica finanziata con fondi pubblici, ma anche dati detenuti dalle imprese.


Una maggiore disponibilità di dati potrebbe essere utile per le PMI, che in genere non dispongono di risorse sufficienti per raccoglierli direttamente.Allo stesso tempo, l'avvento di dispositivi "intelligenti" collegati a Internet (Internet delle cose) pone nuove sfide per la riservatezza commerciale, la concorrenza e l'attribuzione di un valore equo, la condivisione dei dati commerciali dovrebbe essere basata sulla libertà contrattuale, che ne costituisce la pietra angolare.


La Commissione ha analizzato in dettaglio queste nuove questioni giuridiche (cfr. COM(2017) 9 "Costruire un'economia dei dati europea" oppure  COM(2018) 232 "Verso uno spazio comune europeo dei dati"), concludendo quanto segue: la libertà contrattuale deve rimanere la pietra angolare di tutte le modalità per l'utilizzo degli oggetti di Internet delle cose e dei dati derivanti da tali oggetti; | la condivisione dovrebbe avvenire sui "mercati dei dati"; | è necessario rispettare alcuni principi per garantire una concorrenza leale su questi mercati, vale a dire sia per gli oggetti di Internet delle cose, sia per i prodotti e servizi basati sui dati automatici non personali creati da tali oggetti.


I principi si applicano solo ai dati non personali, poiché il trattamento dei dati personali è disciplinato sufficientemente dal regolamento generale sulla protezione dei dati e altre norme vigenti.


I principi invitano le imprese a garantire che nei contratti pertinenti: venga stabilito in modo trasparente chi può accedere ai dati e l'uso che ne può essere fatto; | si riconosca il più possibile il valore creato da ciascuna delle parti (dalla raccolta dei dati, dai servizi offerti in aggiunta ai dati, ecc.); | figurino misure di salvaguardia per la protezione dei segreti commerciali delle imprese e di altre risorse legate alla proprietà intellettuale (ad esempio il monitoraggio dei robot di fabbricazione intelligenti per comprendere pratiche di produzione o periodi di inattività che consentano speculazioni sui risultati economici dell'impresa); | non si punti a distorcere la concorrenza e, in particolare, a costringere le imprese a concludere accordi con un unico fornitore, ad esempio sulla base di formati di dati o simili che possono essere utilizzati da terzi soltanto a costi aggiuntivi.


Nella comunicazione "Verso uno spazio comune europeo dei dati" la Commissione ha indicato che i principi sarebbero stati discussi con i soggetti interessati (“stakeholder”) e avrebbero potuto essere modificati sulla base dei risultati di tali discussioni.


Ha incoraggiato l'industria a sviluppare codici di condotta per integrare i principi. Ha inoltre indicato che continuerà a valutare se i principi e gli eventuali codici di condotta siano sufficienti a mantenere i mercati equi e aperti e che, se necessario, affronterà la situazione adottando opportuni interventi.

Fonte: Commissione Europea